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La storia di Cairano

La storia di Cairano dall'età del ferro all'epica contemporanea

Ultimo aggiornamento: 17 ottobre 2024, 17:06

La storia di Cairano

La posizione strategica di Cairano, al centro della naturale via di comunicazione tra la valle dell’Ofanto e quella del fiume Sele che unisce il litorale adriatico a quello tirrenico, ha favorito l’isediamento umano già dalla prima età del Ferro.

A testimonianza il ritrovamento di abbondanti reperti archeologici appartenti a questo periodo riferibili ai centri di Bisaccia, Calitri e Cairano come un insediamento e una necropoli con tombe a fossa rinvenute in località Calvario – Vignale, considerate le più antiche di questo tipo in Campania.
Si tratta di reperti unici che portarono gli studiosi a coniare la denominazione diFossakultur Cultura di Cairano – Oliveto Citra (dal termine tedesco, che indica appunto le tombe a fossa).
Nelle tombe a fossa vennero rinvenute delle spille (fibulae) a occhiali o munite di arco a staffa, elmi di bronzo, vasi di terracotta, coltelli ricurvi e rasoi tutti o gran parte custoditi nel Museo irpino di Avellino. Tali reperti archeologici, dalla raffinata lavorazione, dimostrano che in Irpinia, tra il IX e il VII secolo a. C., vivevano popolazioni caratterizzate da un elevato livello di sviluppo, tanto da lavorare abilmente i metalli.

Secondo alcuni il nome Cairano deriva dal termine Car-janus, monte di Giano, l’ipotesi più accreditata, però, è che Cairano prima si chiamasse Castellum Carissanum, come risulta dalla Historia Naturalis (libro II C. 57) di Plinio il Vecchio pubblicata nel 77 d. C. È certo comunque che il paese fosse chiamato Cairano almeno dal 1500 perché questo è il nome sulle carte geografiche del Vaticano completate nel 1585.

Cairano fu presidio militare a difesa di Conza, romana colonia, tanto agguerrita da meritarsi l’attenzione di Annibale.

Sul cadere dell’Impero romano, nell’anno 555 d. C., Conza fu occupata dai Goti che si insediarono nel castello Carissano ma nella primavera dello stesso anno furono cacciati a seguito dell’assedio operato da Narsete, duce delle armi imperiali.

Inoltre la partecipazione di Cairano alla spedizione in Terra Santa di Guglielmo II detto il Buono, con 6 cavalieri nobilitati con rito di onori militari, aventi al loro servizio uno o due scudieri ciascuno, evidenziano la considerazione acquisita nel tempo dal paese irpino.

Nel medioevo con l’avvento del feudalesimo fino al 1679 Cairano funse da rocca del feudo di Conza.
Nel 1676 divenne feudo proprio e rimase tale fino al 1837, quando il feudalesimo fu abolito.

Il 23 novembre 1980 una forte scossa di terremoto di magnitudo 6,5 sulla scala Richter colpì duramente Cairano che subì ingenti danni ma per fortuna ripotò solo qualche ferito e nessun morto.

Dal secondo dopoguerra, Cairano, piccolo paese agricolo, ha subito un lento e progressivo processo di spopolamento causato anche dall’assenza di sviluppo che ha portato da i 1.410 abitanti del 1951 ai poco meno di 400 attuali.

Le tradizioni cairanesi

Cairano vanta numerose tradizioni che contribuiscono a preservare l’identità della sua comunità. Tra queste spiccano celebrazioni religiose, eventi legati alla cultura popolare e ricordi del passato che hanno segnato la vita del paese.

San Leone, santo protettore di Cairano
Il patrono di Cairano è San Leone Magno, il primo papa a essere insignito del titolo di "Magno". Nel 1754, papa Benedetto XIV lo proclamò dottore della Chiesa. La Chiesa Cattolica Romana celebrava la sua festa l'11 aprile, ma dal 1971 questa è stata spostata al 10 novembre. Le Chiese Ortodosse orientali lo commemorano il 18 febbraio.

A Cairano, la festa in onore di San Leone si svolge l'ultima domenica di luglio. Dopo la messa, una processione attraversa le vie del paese seguendo un percorso tradizionale che parte dalla chiesa madre e si snoda per le principali strade, tornando infine al punto di partenza. La giornata si conclude con una festa di paese caratterizzata da esibizioni musicali e cabaret, seguita da uno spettacolo pirotecnico visibile dai paesi circostanti grazie alla posizione dominante di Cairano.

Carnevale cairanese
Il Carnevale, che in latino significa "eliminare la carne", segna il periodo prima della Quaresima. Una delle tradizioni più curiose del Carnevale di Cairano è il gioco della "rottura della pignata". I partecipanti, bendati, devono rompere una piccola giara con un bastone. Le pignate, appese e contenenti premi, variano per grandezza: più piccola è la pignata, più grande è il premio.

Il Venerdì Santo a Cairano
Il Venerdì Santo è una festività profondamente sentita a Cairano. La processione inizia nella chiesa madre con la narrazione degli episodi precedenti la Passione di Cristo. Uomini con corone di spine sul capo trasportano la statua del Cristo morto, mentre altri portano una croce, simbolo di vicinanza al suo sacrificio. Bambine vestite di bianco, con un nastro nero in segno di lutto, portano una culla decorata su cui viene deposto il Crocifisso. Le ragazze nubili, in nero, accompagnano la Madonna Addolorata. La processione, con fermate simboliche, si conclude al Calvario, dove si annuncia la morte di Cristo.

Corpus Domini
La festa del Corpus Domini è una delle celebrazioni più importanti dell’anno liturgico. A Cairano, in questo giorno le case sono adornate con lenzuola ricamate e vengono allestiti piccoli altari lungo il percorso della processione. I bambini recitano poesie e preghiere, e i fiori vengono lanciati mentre il parroco porta il Corpo di Cristo sotto un ombrello cerimoniale, seguito da tutta la comunità in preghiera. La processione, unica nel suo genere, si distingue per la sua solennità e bellezza.

La donnaccia
Nel 1963, Cairano divenne il set di un film neorealista, La donnaccia, diretto da Silvio Siano. Gli abitanti del paese parteciparono come attori e comparse, rendendo questo evento un ricordo indelebile nella memoria collettiva. Il film racconta la difficile vita dell’epoca, affrontando temi come emigrazione e superstizione.

L’esperienza del film, con la partecipazione della comunità locale, rappresentò un momento di grande fermento e novità per Cairano, e ancora oggi viene ricordata con affetto e nostalgia.


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